Una foca per la fontana: la storia di un simbolo sammartinese Negli anni Cinquanta, la piazza davanti al Municipio di San Martino in Rio subì una trasformazione importante. Fino ad allora, era una sorta di “piazza d’armi” usata dalla caserma dei Carabinieri che aveva sede in Rocca, ma venne deciso di darle un volto nuovo, più bello e accogliente. Così nacquero i giardini all’italiana, pieni di rose e fiori, con al centro una fontana, grazie all’idea di Brenno Panciroli, allora amministratore comunale.
Nel 1954, la Giunta Municipale approvò il progetto di sistemazione della piazza, che prevedeva la creazione di quattro aiuole con al centro una fontana, due filari di abeti ai lati e piante di vario tipo. La prima fase dei lavori si concluse alla fine di quell’anno, trasformando l’area in un giardino elegante, anche se senza la fontana con la foca ancora non presente.
“Premesso che […] la piazza G. Marconi antistante l’ingresso del Municipio si trova nel più completo abbandono […] la Giunta Municipale ritenuta l’opportunità e la convenienza, per ovvie ragioni di estetica e di decoro, di provvedere alla sistemazione della Piazza “G. Marconi”, visto il progetto del Tecnico del Comune sig. Gilioli Carlo in data 30 novembre 1953 […] Delibera di approvare, come approva, il progetto che vede la formazione di quattro aiuole con al centro una fontana, lateralmente due filari di abeti – di cui uno già esistente – piante di vario tipo” (Del. Giunta n. 135 del 26 ottobre 1954).
L’idea della foca nacque da un viaggio a Novara di Panciroli, che vide una statua simile e volle portare quell’elemento anche a San Martino. Il progetto di completamento, approvato nel 1956, prevedeva una vasca centrale con getti d’acqua e, al centro, una scultura rappresentante una foca.
Nei documenti si parla di “una vasca centrale – nel giardino – a getto continuo d’acqua […] al centro di detta vasca un manufatto rappresentante una foca, la cui realizzazione è affidata alla Cooperativa Cementori di Reggio Emilia” (Del. Giunta n. 32 del 24 marzo 1956).
Nel dicembre dello stesso anno, i lavori furono completati e la fontana con la foca prese vita. Nel corso degli anni, la fontana si arricchì di pesci rossi, luci colorate e zampilli d’acqua, diventando un punto di ritrovo per amici, coppie e bambini. La foca divenne un simbolo affettuoso per tutti i sammartinesi.
“La fontana venne letteralmente adottata dalla guardia municipale, Leo Zaniboni, la quale, fin che restò in servizio, ne curò il costante abbellimento e funzionamento, mentre il segretario comunale, Nicola Desiderio, provvedeva personalmente all’acquisto delle rose e delle piante per i giardini.
Per alcune generazioni di bambini invece, la foca, ha rappresentato il sito della fantasia, un qualche cosa di strano e non usuale per il nostro territorio, lo spazio della solidarietà e della bontà (si andava a dar da mangiare ai pesci con il pane vecchio rimasto a casa) e, infine, il luogo dello stupore (fantasmagoriche luci tingevano l’acqua che usciva dai getti laterali e dalla bocca dell’animale)…. i più temerari, d’inverno, la trasformavano in una sorte di palazzo del ghiaccio e la blesga era d’obbligo ma, alle volte, il ghiaccio… puniva. Ma era l’estate il momento di maggior fulgore… nei giardini, in cerca di frescura, si trovava tanta gente (Giuseppe Bigi- Le carezze del piccolo paese).
Purtroppo, nel luglio 2012, la foca venne rimossa: a causa di eventi atmosferici, atti vandalici e il passare del tempo, la statua si trovava in condizioni precarie e non più stabile sul suo manufatto di cemento.
Dopo interventi di restauro e lavori di sistemazione dell’area, realizzati dall’architetto Mauro Severi, la foca è tornata a splendere nel maggio 2016, posizionata in una nuova fontana. Ora può di nuovo essere ammirata tra gli zampilli d’acqua, festeggiando così i suoi 60 anni di storia e il cuore di tanti sammartinesi.
Pagina aggiornata il 13/05/2025